Fare un film. Significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia.

François Truffaut

lunedì 23 aprile 2012

Come trovare nel modo giusto l'uomo sbagliato

Titolo originale: Come trovare nel modo giusto l'uomo sbagliato.
Daniela Cursi Masella e Salvatore Allocca
Italia - 2011


Povero cinema italiano! è quello che ho pensato appena spento il televisore. Qualcuno dirà "te la sei cercata"... ma ci sono quei giorni in cui si ha il desiderio di guardare un film leggero e allora si tenta, sperando di incappare in qualcosa di divertente ma non per questo banale. Mi è andata male.
Sofia, la protagonista del film, è una ragazza che nutre un profondo amore per i cavalli (lavora in un maneggio) e che, dopo una serie di sfortunati incontri amorosi, conclude che i cavalli sono meglio degli uomini. Decide quindi di scrivere un trattato in cui mette a confronto la psicologia dei cavalli con quella degli uomini, trovando similitudini tra i diversi "tipi" che caratterizzano entrambe le specie (lo stallone, il purosangue, il castrone, etc.). Il film segue la scansione dei capitoli del suo trattato. 
Sofia ha due amiche per la pelle: Alice e Penelope. Alice è una fotorepoter che ha rinunciato a viaggiare per amore del suo fidanzato, per ciò lavora nel campo dei fotoromanzi, che lei detesta. Penelope è un avvocato fissata con l'astrologia, che cambia uomo con la stessa rapidità con cui cambia vestiti e scarpe. C'è poi Alex, fratello di Alice, medico ma rozzo e sciupafemmine, che si troverà a dividere l'appartamento con Sofia, dopo che questa ha ricevuto lo sfratto (e che era innamorata di lui da ragazzina). Il film racconta le vicende del trio di amiche, le cui vite cambiano quando Sofia sembra aver trovato l'uomo dei suo sogni, Alice si sposa e Penelope... continua a collezionare un uomo dietro l'altro. Ma la vita ha in serbo per tutte e tre le ragazze una sorpresa.
Daniela Cursi Masella (tra l'altro collaboratrice de "La voce equestre") è l'autrice dell'omonimo romanzo da cui è tratto il film (edito da Viviani nel 2008) e firma sceneggiatura e regia con Salvatore Allocca, giovane regista con alle spalle un paio di corti (Crackers 2006 e Gunes 2011) e un documentario (L'incantatore di serpenti, la vita senza freno di Gian Carlo Fusco 2010), quindi alla sua prima vera regia. Non ho letto il romanzo per cui non posso giudicare la base da cui si è partiti per realizzare questo film, ma probabilmente le intenzioni erano buone, l'idea di paragonare gli uomini ai cavalli non è di per sé malvagia, anche se a tratti risulta un po' forzata. L'eterna lotta fra uomini e donne è un tema molto ricorrente nel cinema, a partire (ci saranno stati degli antecedenti, ma io ricordo soprattutto questo) da La costola di Adamo (di George Cukor, 1949, con Spencer Tracy e Katharine Hepburn), ma qui viene banalizzato in maniera estrema: gli uomini sono tutti infantili, irresponsabili, donnaioli, fissati con il calcio, mentre le donne sono brave, intelligenti, capaci ed esasperate dal fatto di non venire poprio capite dai maschi. Un'opposizione che viene tutta riassunta nella scena in cui Sofia e Alex devono decidere che film guardare: ovviamente, l'uomo vuole vedere un film d'azione, la donna uno sentimentale (e vince la donna). 
Lo spessore psicologico è qualcosa che veramente sfugge agli autori, che danno vita a dei personaggi contraddistinti da un'unica caratteristica veramente marcata. Così Sofia è la ragazza goffa e sgraziata che si sente a proprio agio solo con i cavalli, Penelope è la mangia uomini, Alice la brava ragazza che cerca di far funzionare il suo matrimonio sacrificando i suoi sogni, Alex il donnaiolo che si rimorchia qualsiasi donna gli capiti a tiro. I problemi arrivano e passano con una scrollata di spalle, al massimo qualche urlo o pianto che non dura più di cinque minuti, qualsiasi sia la gravità: il divorzio di Alice, la gravidanza di Penelope, il tradimento subito da Sofia proprio dall'uomo che credeva perfetto. La recitazione, da parte di tutti, è irritante, con le battute che cadono a puntino a dare un tono artefatto e falso ai dialoghi, per strappare a forza almeno un sorriso. Ad esclusione di Francesca Inaudi, che interpreta Sofia, e che ha alle spalle una lunga filmografia, tutta italiana (con qualche buon lavoro come Dopo mezzanotte di Davide Ferrario), gli altri attori provengono quasi tutti dal mondo delle fiction e della televisione: Giulia Bevilacqua (Penelope) ha lavorato soprattutto in Distretto di Polizia. Giorgia Surina (famosa come vj di mtv) in Un medico in famiglia, Il commissario Nardone, Love Bugs, RIS. Enrico Silvestrin (anche lui vj) principalmente in Distretto di polizia, più un paio di comparsate in film generazionali (Come te nessuno mai, Che ne sarà di noi).
Immaginando un potenziale pubblico per questo film, non posso che pensare alle ragazze cresciute con gli adattamenti per lo schermo dei romanzi di Moccia che ora, diventate adulte, avranno ormai capito che il principe azzurro non esiste, o comunque, che non è così facile come sembrava trovarlo. E allora ecco qui per loro un filmetto che le rassicura: gli uomini sono tutti uguali, ma non disperate! dopo tante vicissitudini troverete, nel modo sbagliato, l'uomo giusto!

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