Fare un film. Significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia.

François Truffaut

mercoledì 25 agosto 2010

Gli Amori Folli

Titolo originale: Les Herbes Folles
Alain Resnais
Francia - 2009

trailer italiano

Marguerite cammina per la strada e viene scippata della borsa. Georges trova un portafoglio accanto alla sua auto in un parcheggio. Appartiene a Marguerite. Mentre cerca di contattarla, inizia a fantasticare sulla donna, sulla loro prima conversazione, sul loro primo incontro. Una fototessera e un brevetto da pilota bastano a mettere in moto l'immaginazione di Georges. Eppure decide di consegnare il portafoglio al distretto di polizia. Ma la donna lo chiamerà per ringraziarlo, mettendo in moto una catena di eventi imprevedibili eppure, a loro modo, inevitabili.
Alla veneranda età di 87 anni, con una filmografia alle spalle che non inizio neanche a citare, Alain Resnais, uno dei padri della Nouvelle Vague, firma un'opera di straordinaria potenza visiva in cui regna un'irresistibile anarchia. Il titolo originale, Les Herbes Folles (rovinato nella traduzione italiana) racchiude il senso dell'opera e spiega anche le numerose inquadrature dei fili d'erba che crescono tra l'asfalto. "Mi sembrava che questo titolo rappresentasse bene i protagonisti: due persone che seguono impulsi totalmente irragionevoli, come quei semi che germogliano tra le crepe dell'asfalto o tra le rocce in campagna, dove nessuno si aspetterebbe di vederli spuntare" spiega il regista in un'intervista diffusa alla stampa. 
Nessuno infatti si aspetterebbe di veder germogliare la passione amorosa tra due persone come Marguerite e Georges. Dentista con la passione per il volo, la donna vive, nonostante l'età matura, da sola ma appare soddisfatta della sua vita. Georges è già nonno, vive con la moglie, e ha un passato oscuro di cui sono indizi il fatto che non possa più votare e la sua paura che il poliziotto a cui consegna il portafoglio lo abbia riconosciuto. Eppure tra i due nasce qualcosa, un'erba capricciosa. Gli "amori" del titolo nostrano possono trarre in inganno: dopo il primo contatto non si scivola in una storia d'amore clandestina tra i personaggi. Tutt'altro. Tra i due quasi nulla accade, eccetto un solo bacio. Si telefonano, lei non vuole vederlo, lui la perseguita, lei arriva quasi a denunciarlo, poi si pente, si incontrano, si evitano, si icontrano di nuovo, tutto sotto lo sguardo benevolo della moglie di Georges, affatto preoccupata di questa pseudo relazione. Leggeri, i personaggi di Resnais piroettano all'interno del loro bizzarro rapporto sfiorando ogni eventualità, agendo sull'istinto del momento, con una libertà piena e pura che sembra escludere il resto del mondo.
Raccontare altro di questo capolavoro sarebbe sciuparlo. Resta solo da guardare, ammirare, queste vite che si intrecciano e, guardandole, non si può non amarle e sorridere delle loro piccole debolezze, dei loro capricci, delle loro esitazioni e insicurezze (deliziose le finestrelle che si aprono a mostrare Georges e le varianti possibili della sua prima telefonata a Marguerite). Rimane impressa nella mente la gialla borsa di Marguerite che, strappatale dal borseggiatore, fluttua nell'aria al ralenti, seme che il vento porterà a germogliare lontano.
A coloro che amano trovare un senso a tutti i costi probabilmente questo film, che si conclude con una bimba (ma chi è?!) che domanda alla mamma se quando sarà un gatto potrà mangiare i croccantini, non piacerà. Quelli che accolgono nella loro vita la fantasia e un pizzico di follia se ne innamoreranno.
Eccezionali per i ruoli di Georges e Marguerite due attori che hanno già lavorato diverse volte con il regista francese: André Dussollier e Sabine Azéma.

Nota: il film è tratto dal romanzo "L'incident" di Christian Gailly, inedito in Italia. 

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