Atom Egoyan
USA - 2009
trailer italiano
Con quest'ultima opera, il regista armeno, canadese d'adozione, Atom Egoyan riconferma la scelta tematica già operata con il precedente False Verità (2005): un thriller in cui niente è come appare e in cui la sensualità (e in parte la perversione) gioca un ruolo fondamentale.
Siamo a Toronto. Catherine è un'affermata ginecologa, sposata con David, stimato professore di musica. Hanno un figlio adolescente, promettente pianista di talento. Il giorno del suo (non precisato) compleanno, David si trova fuori città a tenere una lezione e accetta l'invito dei suoi studenti a festeggiare con una cena. Non sa che la moglie gli ha preparato una grande festa nella loro casa, e la liquida dicendole di aver perso l'aereo. La mattina dopo, Catherine legge un messaggio sul cellulare del marito, in cui una studentessa lo ringrazia per la serata (con tanto di foto dei due sorridenti). La donna inizia a sospettare il tradimento; paranoia che viene inconsapevolmente alimentata da David, che flirta con tutte le donne giovani e carine che incontra (cameriere e via dicendo). Proprio dopo uno di questi episodi, Catherine si rifugia nel bagno di un locale dove incontra Chloe, una ragazza molto bella che di professione fa la prostituta d'alto bordo. Catherine decide di assoldarla: dovrà incontrare casualmente David, farsi notare da lui e osservare le sue reazioni, per poi tornare a riferire tutto alla donna. Dopo aver agganciato con successo l'uomo, Catherine decide di organizzare un secondo incontro e poi basta, ma la situazione le sfuggirà rapidamente di mano, perchè la bella Chloe si rivelerà una ragazza disturbata, che non accetta passivamente il ruolo di bambola-pedina che Catherine si aspetta da lei.
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Un personaggio quindi debole quello di questa donna, che si presta facilmente a cadere nella trappola di Chloe. Di questa giovane ragazza non sappiamo assolutamente nulla, e alla fine del film non ne sapremo di più, a parte che è estremamente bella, che è cosciente del suo potere e sa come sfruttarlo. Anche il marito è un personaggio a suo modo debole, gratificato dai sorrisi delle ragazze che incontra è poco risoluto nell'affrontare la moglie e capire le sue preoccupazioni.
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L'immagine e l'apparenza giocano un ruolo molto importante in questo discorso, a discapito della presenza e del contatto. Non a caso in molti momenti del film è l'immagine e non la presenza a scaturire l'azione. La gelosia di Catherine nasce a causa di un SMS sul cellulare del marito, con relativa foto, e dal fatto che sorprende diverse volte l'uomo a chattare con i suoi studenti. La prova della sua infedeltà è il racconto che ne fa Chloe, Catherine non vede mai niente con i suoi occhi. Il discorso vale anche per elementi secondari, come la foto che Chloe spedisce a Catherine, che la fa finalmente preoccupare sulle intenzioni della ragazza, o la scena in cui il figlio viene lasciato dalla sua ragazza con una videochiamata sul pc. Egoyan mette in scena personaggi separati, isolati, che non vedono con i propri occhi, che non sentono, non toccano la realtà in prima persona, ma ne hanno una versione di seconda mano, mediata, che sia dalla tecnologia o dalle parole di un altra persona. La pace tra i coniugi tornerà infatti solo nel momento in cui i due si incontreranno faccia a faccia e decideranno di dirsi tutto, di essere sinceri. Il finale, dopo le premesse, risulta forse frettoloso.
P.S: Chloe è il remake di un film francese: Nathalie (2003) diretto da Anne Fontaine, che io non ho visto ma che meriterebbe una visione (qualcuno lo reputa migliore).
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