Fare un film. Significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia.

François Truffaut

mercoledì 9 maggio 2012

Sorelle Mai

Titolo originale: Sorelle Mai
Marco Bellocchio
Italia - 2010

trailer italiano

Sorelle Mai racconta parte della storia di una famiglia originaria di Bobbio (PC). Giorgio e Sara sono fratello e sorella e hanno abbandonato la casa di famiglia per intraprendere una carriera, lei a Milano e lui a Roma. A Bobbio sono rimaste le due anziane zie e la piccola Elena, figlia di Sara, oltre allo stretto amico di famiglia, nonché amministatore dei beni delle zie, Gianni. Il film segue le loro vicende dal 1999 al 2008. 
All'età di 73 anni, con questo film Marco Bellocchio realizza una sorta di ritorno alle origini. Bobbio infatti non è solamente il luogo di nascita del regista, ma è anche la location del suo film d'esordio, I pugni in tasca (1965) (un altro film con la medesima ambientazione è Vacanze in Val Trebbia, 1980). Il film nasce dall'esperienza di Bellocchio alla direzione dei corsi di "Fare Cinema" che egli tiene annualmente nel paesino natale. I primi tre segmenti erano presenti anche nel film Sorelle, del 2006.
Penso che questo film sia molto poetico, nostalgico e malinconico, un film in cui vengono messi a confronto un passato "arcaico", immutabile e sereno, rappresentato dalle due prozie, e un presente incerto, frenetico e frustrante, incarnato da Giorgio e Sara. La piccola Elena, che durante il film passa dall'infanzia alle soglie dell'adolescenza, è il futuro. Sara è una donna inquieta che non riesce a realizzare il proprio sogno di diventare attrice di teatro, ma che lo insegue con ostinazione anche se questo la obbliga a vivere lontano dalla propria figlia. Anche Giorgio non riesce a soddisfare la propria vena creativa, si imbarca in progetti fallimentari che non porta a termine, così come non riesce a mantenere una relazione duratura. Entrambi cercano di sfuggire al richiamo del paese natale, Bobbio, che può offrire loro delle certezze come una casa e un lavoro, oltre alla vicinanza con la famiglia. Eppure non riescono a starne lontani, come se il richiamo fosse irresistibile. Il passato torna in qualche modo ad essere presente nella figura di Elena che, al contrario della madre e dello zio, si adatta alla vita del piccolo paese e la vive senza problemi, crescendo felice e spensierate con le anziane prozie, tra la scuola, il fiume e l'oratorio. La generazione di Sara e Giorgio sembra non voler fare i conti con quei valori genuini del passato e con le responsabilità ed il peso che essi portano con sé. Il presente che non accetta e che cerca di liberarsi del passato è ben simboleggiato da quello che accade alla "dote" che le prozie hanno conservato per Sara e Giorgio: Sara vende la collana che le era destinata per aiutare il fratello a pagare dei debitori; la ragazza di Giorgio non accetta l'anello di fidanzamento che apparteneva alla madre di lui. 
Nonostante le difficoltà, durante il film si realizza una sorta di conciliazione tra passato e presente: Sara e Giorgio probabilmente troveranno la loro strada riuscendo a pensare al passato come a qualcosa di dolce e confortante, e non come a qualcosa di opprimente, che li tiene legati al paese. Non un luogo da cui fuggire, ma a cui ritornare con gioia. Nell'epilogo dolceamaro è l'amico di famiglia a interpretare un poetico "addio al mondo e ai ricordi del passato".
L'azione nel film sembra adattarsi perfettamente al placido trascorrere del tempo nel piccolo paese di Bobbio. Un tempo scandito dai pranzi, dalle balere, dalle passeggiate serali e dai bagni nel Trebbia. E' un film lento (placido come lo scorrere del fiume Trebbia) ma coinvolgente e commovente. Un film molto maturo, che scandaglia la psicologia e le emozioni dei suoi personaggi e le dinamiche familiari. E' soprattutto un film molto intimo, interpretato da attori quasti tutti appartenenti al "nucleo familiare" del regista: Giorgio è Pier Giorgio Bellocchio (figlio del regista), Elena è Elena Bellocchio, le due zie sono Letizia e Maria Luisa Bellocchio, mentre Gianni è Gianni Schicchi, anche lui natio di Bobbio, principalmente attore teatrale che ha lavorato con il regista in altri otto suoi film. Uniche "outsider", Donatella Finocchiaro, che interpreta Sara, e Alba Rohrwacher, nei panni di una affittuaria della casa delle zie.

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