Fare un film. Significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia.

François Truffaut

lunedì 14 maggio 2012

The edge of love e Il cuore grande delle ragazze.

Titolo originale: The edge of love
John Maybury
Gran Bretagna - 2008

(il film da noi è arrivato direttamente in home video)

Il film, biografico, racconta parte della vita del poeta gallese Dylan Thomas (1914-1953).
Londra, Seconda guerra mondiale, la città è sotto i bombardamenti e la cantante Vera Phillips si esibisce per i soldati e nei sotterranei della metropolitana per gli sfollati. Ricompare all'improvviso in città, e nella sua vita, l'amico di infanzia nonché primo grande amore, il poeta Dylan Thomas. Dopo qualche giorno di illusione, in cui Vera pensa di ricostruire un rapporto sentimentale con l'uomo, arriva a Londra anche la moglie del poeta, Caitlin McNamara. Dopo l'iniziale ostilità, tra le due donne nasce un rapporto di amicizia e complicità, e Vera ospita i coniugi Thomas nella piccola stanza dove vive. Nel frattempo, un ufficiale dell'esercito inglese, William Killick, si innamora di Vera. I due si sposano prima che il soldato venga mandato al fronte. Poco dopo la partenza del marito, Vera scopre di essere incinta. Decide così di tornare nella terra natia, in Galles, con Thomas e Caitlin, che raggiungono il loro figlio. La vita in Galles e la convivenza con gli amici avrà però degli effetti disastrosi sulla vita di tutti.
Dopo l'imbarazzante "thriller" The Jacket, John Maybury cambia genere passando al film storico, o meglio biografico (scelta confermata nel suo successivo lavoro: la co-regia di una serie televisiva intitolata I Borgia).
Romanzare la vita di personaggi famosi, che siano poeti, cantanti, attori, pittori o quant'altro, fa parte del lavoro di un regista che sceglie di dirigere un film biografico (altrimenti sarebbe un documentario). Personalmente non ho mai letto la biografia di Dylan Thomas (mentre conosco alcune delle sue poesie), per cui non posso giudicare quanto la sceneggiatura di Sharman Macdonald aderisca alla verità storica. Sicuramente il ritratto del poeta che risulta dal film non è benevolo: egoista, vigliacco, cinico, misogino, maleducato, presuntuoso, infantile, egocentrico sono solo alcuni degli aggettivi che caratterizzano il personaggio di Dylan Thomas (interpretato da Matthew Rhys). Caitlin (Sienna Miller) è la donna che sta dietro (e nell'ombra) del grande poeta, che lo ispira e lo accudisce, pur tra molte sofferenze. Vera (Keira Knightley) è la ragazza innamorata di un ricordo, che non riesce mai del tutto a liberarsi dell'influenza e della seduzione che il suo primo amore esercitano su di lei. La storia rimane un po' inceppata tra i meccanismi che governano i rapporti fra i tre protagonisti e, dopo la prima ora, se ne avverte la pesantezza. Il film, tuttavia, riesce nell'intento di dare vita a dei personaggi estremamente complessi, in balia di sentimenti ed emozioni contrastanti; non solo l'amore del titolo, ma anche, e forse soprattutto, la gelosia, la paura, l'orgoglio, il rimorso, il dolore. Pur essendo un film biografico su Dylan Thomas (le cui poesie vengono lette ogni tanto da una voce fuori campo), il suo è il personaggio più abbozzato, mentre molto spazio viene dato alle due donne. Forse è dai tempi di Marlene Dietrich che non veniva dato così tanto risalto ad un volto femminile sullo schermo, come avviene in questo film con Keira Knightley.

Titolo originale: Il cuore grande delle ragazze
Pupi Avati
Italia - 2011


Campagna italiana anni 30. Carlino Vigetti, figlio di braccianti, è un giovane notoriamente stupido (oltre che analfabeta) ma tutte le donne del paese cadono ai suoi piedi. Il motivo? Il suo alito che profuma di biancospino (è stato concepito dai genitori in una siepe) è irresistibile. Sisto Osti, il padrone della terra su cui vive e lavora la famiglia Vigetti, ha due figlie zitelle a cui non riesce proprio a trovare un marito. La seconda moglie Rosalia lo convince a prendere in considerazione il giovane Carlino. Per la disperazione, Sisto accetta. Il ragazzo viene comprato con la promessa di una moto Guzzi in regalo e i patti sono chiari: dopo un mese di frequentazione delle due ragazze, Carlino dovrà scegliere la sua futura sposa. Ogni sera il ragazzo si reca a casa Osti per un'ora di conversazione con le zitelle. Ma proprio nella sera che segna lo scadere del mese, Carlino incontra Francesca, figlia del precedente matrimonio di Rosalia, in visita alla famiglia. Tra i due giovani sboccia subito l'amore, nonostante il parere contrario della famiglia Osti. Riusciranno a coronare il loro sogno d'amore nonostante le difficoltà?
Pupi Avati ha alle spalle quarant'anni di carriera come regista. Con una produzione così vasta, è normale ogni tanto sbagliare un colpo. Per quanto mi riguarda, questo giro l'ha sbagliato (già il suo film precedente, Il figlio più piccolo - 2010 - non convinceva del tutto, ma lo si perdonava visto che, nello stesso anno, aveva girato un piccolo capolavoro quale Una sconfinata giovinezza). Prima di tutto non si capisce se questa commediola insipida guardi con un occhio benevolo o meno alla realtà che racconta, vale a dire la condizione di subalternità della donna in epoca fascista. Carlino, così come il padre prima di lui, è un vero dongiovanni, ma gli uomini vanno perdonati perchè, si sa, hanno "quel problemino lì", come dice Francesca. Donne indulgenti dal cuore grande... in altre parole, cretine sottomesse. Le donne sposate devono occuparsi della casa, dei figli e del marito. A quelle che "sbagliano" (la zia di Carlino ex prostituta) verrà rinfacciato l'errore per tutta la vita e non meriteranno rispetto. Quelle che non si sposano (le due zitelle e Sultana, la sorella di Carlino a cui non arrivano le mestruazioni) rimangono chiuse in casa senza contatti con il mondo esterno. Al racconto si tenta di dare quel tono di favola (a partire dal particolare del personaggio con l'alito che sa di biancospino) che accompagna la rievocazione di un passato lontano (e forse migliore?). Infatti la voce narrante è quella del fratello minore di Carlino che, una volta invecchiato, decide di scrivere questa storia in un libro. Ma di favola la storia non ha praticamente niente, non si riesce a rendere tenera una storia d'amore ridicola tra un deficiente che apre bocca solo per dire "devo fare l'amore" o "è biancospino, tutto naturale" e una ragazzetta (finta) bigotta che pensa solo a cosa indosserà la prima notte di nozze. Anche davanti al finale, ovviamente da favola, lo spettatore non può evitare di pensare "sì, e vissero felici e contenti... ma di lì a pochi anni non scoppierà la guerra?".
Cesare Cremonini è e rimane principalmente un cantante pop. Già nel 2002, sfortunatamente, qualcuno (nella specie, Valerio Andrei) aveva avuto la malsana idea di farne il protagonista di un filmetto generazionale (Un amore perfetto). Dopodiché, la sua carriera cinematografica si è limitata a piccoli ruoli in due film di Pupi Avati: Ma quando arrivano le ragazze? (2005) e Una sconfinata giovinezza. C'è da sperare che la sua carriera nel cinema si fermi qui. 
è un vero peccato invece per Micaela Ramazzotti che, dopo una lunga serie di ruoli minori in almeno una decina di film italiani dal 1997, aveva appena conquistato il pubblico con un ruolo da protagonista nel film del marito PaoloVirzì, La prima cosa bella (2010). è un peccato che al suo secondo ruolo da protagonista sia inciampata in un personaggio così detestabile e in un film così mediocre.

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